lunedì 25 novembre 2013
Renaming di testate: International Herald Tribune "rechristened" International New York Times
Circa un mese fa l’International Herald Tribune, la versione internazionale del New York Times, ha cambiato nome in International New York Times. Non è la prima volta che questo accade. Il giornale infatti ha cambiato più molte volte nel corso della sua storia che dura da 126 anni. L'operazione, nota già da mesi e di cui si può leggere qui, dimostra una cosa tutto sommato abbastanza semplice: anche i giornali sono brand e cercano pertanto di concentrare, anziché disperdere, il loro valore di marche, a partire dal nome, adottando una strategia globale di naming semplificata. In questo processo molto peso avrà avuto la rinnovata vita digitale dei mezzi di informazione e quindi la loro percezione globale come brand internazionali. Ragionamenti del genere sono già abbastanza trasparenti nelle dichiarazioni di Mark Thompson, riportate nel succitato link: "“The digital revolution has turned The New York Times from being a great American newspaper to becoming one of the world’s best-known news providers. We want to exploit that opportunity.” Ecco allora perché questo sfruttamento di posizione e di nuove opportunità passa anche per l'adozione di nome unico, univoco. Quanti lettori europei dell’International Herald Tribune sapevano che si trattava di un'emanazione del NYT? Ora è lampante. E forse sarà ancora più facile raggiungere nuovi lettori, nuovi abbonati. Da questa storia ricaviamo un assunto abbastanza semplice: non sempre occuparsi di naming significa stravolgere e fare "cose nuove", ma significa anche togliere complessità, ridurre, semplificare e, in fin dei conti, a volte, uniformare.
lunedì 18 novembre 2013
"Star in famiglia": ancora sull'utilizzo del nome in comunicazione
Si legge nella pagina Wikipedia dedicata all'azienda: "È stata fondata da Regolo Fossati il 19 giugno 1948 a Muggiò con il nome di STAR Stabilimenti Alimentari Riuniti S.r.l. Star, in inglese stella è anche la traduzione del nome della sua consorte, Stella Pogliani". Svelato l'arcano. Un nome si può creare o, come nel caso dei pubblicitari che hanno lavorato al nuovo spot del ragù che recentemente intercettato, ce lo si può trovare già pronto. Ne ho già scritto la volta scorsa parlando di conte.it: il nome può essere ripreso apertamente e trovare nuovi sensi nella comunicazione. Lo stesso "Star" allora passa da acronimo a traduzione di "stella" in inglese (chissà se in tanti decenni di storia è mai stato usato in questa accezione) a infinito del verbo "stare" (troncato). Di lì il nuovo pay-off che si legge nel video dello spot che inserisco qui sotto dedicato all'altro cavallo di battaglia dell'azienda: "Star in famiglia". Come detto più volte - e come non si stancava di scrivere Jean-Noël Kapferer - il nome di marca si può davvero "gestire".
lunedì 11 novembre 2013
Il caso conte.it: sull'utilizzo del naming in comunicazione
domenica 3 novembre 2013
Disney da Cars a Planes. Ma non si era sempre detto "guai al naming descrittivo"?
Sono brand fortissimi, eppure i loro nomi presi nella lingua d'origine sono comunissimi, al limite della banalità. Ovvio che nell'esportazione e nello sterminato merchandising che generano guadagnano quell'allure dell'anglicismo. L'eredità importante di Cars si sposta ora su un nuovo soggetto cinematografico di Disney, che del predecessore sembra prendere molto a livello di art. E sembra riprendere anche la strada battuta per il naming. Nome semplice, descrittivo, al plurale. Dalle auto agli aeroplani. Più facile di così. Questa prassi di uno dei più grandi brand della "old economy" sembra mettere qualche dubbio alla decisa esortazione degli esperti di naming, cioè quella di evitare nomi descrittivi e poco evocativi. Lo stesso web, con la sua mania delle parole-chiave e delle stringhe di ricerca, sta riportando a galla la "descrittività" dei nomi, fattore assai appetibile in una ricerca web. Restando a questo nuovo film Disney, ci sembra di stare davanti a un nuovo processo di alfabetizzazione motoristica. Prima conosci le auto che sono "cars", poi iniziamo a salire con gli aeroplani che sono "planes". Cars and Planes, non fa una piega...
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