martedì 29 novembre 2016

Se produco duck col nome dcuk

Se produco penne è bene che la mia azienda non si chiami Penne o Penna, se produco fisarmoniche è bene che la mia azienda non si chiami Fisarmonica o Fisarmoniche. dcuk è un'azienda familiare di Totnes (Devon) specializzata nella pruduzione di anatre e di altri animali di bambù realizzati e dipinti a mano. La specializzazione sulle anatre è forte, tant'è che è facile anche in Italia trovare soprattutto le sue anatre, ad esempio nei negozi che vendono prodotti e decorazioni per la casa o negli ormai famigerati "garden center". lI naming dell'azienda dcuk è assai curioso perché si fonda sulla specializzazione primaria (duck) ma grazie all'inversione delle due lettere centrali ricava un nome fortemente legato al prodotto e alla "categoria" principale senza legarsi esclusivamente a quella categoria. Contestualmente suggerisce la provenienza con il finale in -uk. Credo che tale naming rappresenti un esempio delle molte risorse "semplici" del naming e di quelle situazioni in cui un piccolo accorgimento può dar vita a un naming efficace, breve e in grado di posizionare prodotto principale e azienda.

martedì 22 novembre 2016

noon.com, il nuovo e-tailer che viene dall'Arabia

Hanno scelto un nome di sole quattro lettere, palindromo e con significato preciso e diffusamente noto in lingua inglese per il nuovo ecommerce del lusso proveniente dalla penisola arabica. V'è anche il fondo sovrano saudita dietro il lancio di noon.com, nuova piattaforma di ecommerce che farà concorrenza a realtà già consolidate come Amazon o Yoox e debutterà a breve. Dal sito "Pambianconews" apprendiamo che "l’e-tailer sarà disponibile in prima battuta in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti e, in seguito, in Egitto. Inizialmente il sito, che dovrebbe essere lanciato nel gennaio 2017, avrà 20 milioni di prodotti in vendita." Dal punto di vista del naming, che in fondo resta l'unico a interessarci veramente qui, le osservazioni preliminari sono già espresse in apertura di post. Con un nome come "noon" sembra rafforzarsi l'interesse e la tendenza a un web naming contraddistinto da una simmetria interna (si pensi anche a opodo.com). Il logo che vedete in alto non esaspera questa simmetria, dal momento che la lettera "n" non è giocata in riflessione rispetto a un asse centrale. Tuttavia, a un occhio allenato, non sfuggono né il palindromo né la simmetria visiva che viene a crearsi.

martedì 15 novembre 2016

Opera, il naming dell'organizzazione di frutticoltori italiani specializzati esclusivamente nella coltivazione delle pere

Vedendo lo spot televisio di Opera ho pensato che si trattasse di un naming efficace. Che cos'è Opera intanto? Nel sito si legge: "La Cooperativa: unici, come la nostra Opera." E poi: "Opera è l’unica Organizzazione di Frutticoltori italiani specializzata esclusivamente nella coltivazione delle pere. Per questo Opera è speciale e ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutta la filiera della pera in Italia [...]". La pera è un frutto molto buono, almeno per chi scrive, però soffre, rispetto a potenziali "concorrenti", di un certo immaginario forse più debole. Voglio dire che Guglielmo Tell doveva colpire con la sua freccia una mela e la storia del Genesi o di Biancaneve ci è nota e li si parla di mele e non di pere (e questo ha un suo portato, anche quando arriviamo a un supermercato). Tuttavia, se prendiamo un libro davvero fondamentale della nostra storia, Pinocchio, troviamo invece delle pere e non dovremmo dimenticarlo. E poi il mondo è cambiato, anche nei gusti, e se una pera è buona può benissimo battere una mela (tutto ciò se vogliamo continuare a vedere i due frutti come antagonisti nel banco della frutta, anche se non è necessario vederli come tali). Anni fa nessuno si sarebbe aspettato l'ascesa inarrestabile della rucola e un mio amico voleva addirittura farci la tesi di laurea su questo tema. E oggi potremmo dire cose analoghe dello zenzero, per esempio, che sembra conoscere un'altra irresistibile ascesa. Il naming Opera, semplice, breve e efficace, rimanda al frutto rimanendo tuttavia aperto a altre evocazioni, tra l'altro ben sfruttate dalla comunicazione.

mercoledì 9 novembre 2016

"Trump" e "to trump"

trump (noun, verb). Qualcuno avrà già pensato e invitato a una semplice riflessione in merito, comunque ho voluto rivedere i significati della parola-cognome del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America. Qui il Merriam-Webster, qui Wordreference, qui il Collins. C'è un po' di tutto, non anticipo nulla e vi invito solo a una rapida visione dei link.

giovedì 3 novembre 2016

"Clothes for humans" di United Colors of Benetton

Torniamo a parlare di payoff e headilines, ovvero di quei microtesti che accompagnano il brand name e che ricadono in quella macroarea che, assieme al naming, si definisce con l'espressione "verbal branding". Alla prima visione di uno spot della serie "clothes for humans" di United Colors of Benetton ho pensato che l'azienda volesse indirettamente riferirsi anche agli abiti per non-umani. Il primo collegamento sono gli animali, ai quali non di rado l'uomo fornisce un vestito o un cappottino (si pensi ai cani). Non credo tuttavia che l'azienda di Ponzano Veneto abbia in programma uno stretching che guardi alla produzione e commercializzazione di abiti per non-umani. Il nuovo "motto" ha quindi due motivi di interesse: 1) contiene la parola "clothes" al proprio interno, quindi un rimando concreto al prodotto, cosa che solitamente si evita nei payoff dove si cercano parole che evochino un orizzonte ma non una categoria merceologica (si pensi al paradigmatico payoff "connecting people" di Nokia) e 2) presenta questa anomala e a tratti tautologica parola "humans" al proprio interno. A ben vedere, "clothes for humans" è ciò che fa qualsiasi azienda di abbigliamento sulla faccia della terra. Tuttavia, inserito all'interno dei circuiti di comunicazione dell'azienda veneta, della sua storia, del suo "United Colors" il "clothes for humans" assume delle sembianze originali e inedite, dei riverberi che tentano di confermare un posizionamento di megabrand globale in quello specifico mercato dove il brand Benetton è nato e si è affermato. Per molti versi è un rafforzativo, tautologico e pleonastico come molti rafforzativi in uso nel linguaggio, del cosiddetto "core" dell'azienda. L'effetto è però assai curioso in epoca post-human e senz'altro è da tener monitorato nella sua evoluzione. Evidente infine il richiamo alla genericità di "humans" in senso di "indumenti per tutti gli esseri umani", coerentemente con lo storico posizionamento della marca.