giovedì 9 febbraio 2017

Una scarpa Scarpa

L'altro giorno, ad una fiera, osservavo una scarpa come questa raffigurata a lato: una scarpa Scarpa. Scarpa, per chi non lo sapesse, è un'azienda trevigiana conosciuta in tutto il mondo per la produzione di calzature da montagna, alta quota, escursionismo, scarponi da sci alpinismo, telemark, freeride e arrampicata. Come tutte le aziende di questo settore sportivo sogna anche di fare il passo nel cosiddetto mondo del lifestyle, primo perché è un allungamento di gamma possibile e coerente, secondo perché i numeri del lifestyle sono ben più grandi di quelli di chi pratica telemark o arrampicata. Il passaggio non è proibito o impensabile, basti ricordare casi ormai consolidati come Nike, Adidas e in tempi più recenti Salomon o Salewa, ovvero aziende che producono calzature e altri prodotti, nate specialiste di qualcosa in vari ambiti sportivi e volenterose di passare a presidiare anche il segmento del tempo libero. Anche Scarpa non fa eccezione e qualche anno fa il successo nel mondo lifestyle, inteso come tempo libero, è arrivato con una calzatura denominata Mojito, una scarpa dal look comunque montanaro ma adattato al tempo del cocktail (il naming sembra suggerire proprio questo). Resta il fatto che Scarpa ha superato ormai una certa soglia di notorietà planetaria e arriviamo a vedere certe sue "normali" scarpe con il marchio Scarpa soltanto. Ho pensato a che effetto farebbe un paio di scarpe marchiato "Shoe" ma poi mi sono detto che questi ragionamenti non funzionano per parallelismi. Ho pensato che la cosa - in italiano - può funzionare grazie al fatto che si tratta di un nome al singolare (avrebbe funzionato altrettanto bene al plurale?) e grazie al grande contenuto di ricerca che è riconosciuto all'azienda nei settori più tecnici sopra elencati, che secondo un processo osmotico trasmettono una certa carica ai prodotti lifestyle. Ho anche pensato che un nome è una parola da gestire e si può benissimo gestire un nome come Scarpa se si producono scarpe, anche se le regole del naming dicono che non puoi chiamare Penna una penna. Se ci si astrae per qualche secondo, da un punto di vista marketing, può sembrare buffo osservare una scarpa con scritto Scarpa, ma sarebbe utile piuttosto compiere un'analisi sul percepito del nome Scarpa all'estero, dove l'azienda ha una grande reputazione per indiscussi contenuti di innovazione e qualità. Insomma, è una situazione curiosa questa del naming di Scarpa. 

PS. Ah, Scarpa era nato come acronimo: Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima. Ogni tanto mi immagino la faccia (soddisfatta?) di chi si inventò questo acronimo così calato nel prodotto.

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