sabato 31 marzo 2012

L'appretto "La Suora"

Sempre della serie "nomi bizzarri al supermercato": mi mancava l'appretto "La Suora"! Ce ne vuole di coraggio, ma non lo dico in senso ironico, dico che si tratta di un nome azzeccato e davvero coraggioso. Sarà perché mi ha sempre incuriosito la parola "appretto", ma, alla fine, in un certo immaginario, cosa c'è di più "apprettato" di un abito di suora? Già, suora, come quella che vediamo stilizzata nell'etichetta qui accanto. A mio avviso si tratta quindi di un naming coraggioso, che posiziona in maniera originale e distintiva il prodotto. Forse è pure un naming trasgressivo, molto più di certi naming finto-sensuali e finto-trasgressivi nel mondo dei profumi. Il limite di un naming del genere è forse legato al progressivo calo di visibilità delle suore nella società secolarizzata e quindi, conseguentemente, al calo della visibilità dell'apprettatura degli abiti delle suore; ma su una certa generazione, che ha vissuto a stretto contatto con questa categoria religiosa, il nome di questo prodotto può ancora fare un certo effetto e presa. Se tra qualche anno le nuove generazioni faranno fatica a spiegarsi il perché di un nome del genere dato ad un appretto (magari non si porranno nemmeno il problema, fortunatamente per loro!), il branding e la comunicazione potranno sempre correggere il tiro. Ma per chi magari è stato all'asilo dalle suore questo è un nome "centrato", nella sua ironia.

lunedì 26 marzo 2012

Nike presenta Flyknit, la scarpa di un solo filo

Scoperto il velo su Flyknit, la scarpa che sarà il biglietto da visita di Nike alle prossime Olimpiadi di Londra. Sembrano lontani gli anni delle foto che inchiodavano Nike nello sfruttamento minorile, un terremoto reale e pure teorico che portò tanti a ripensare la posizione delle marche globali, in una cornice che alcuni provano oggi a sintetizzare con l'espressione di "marca come attore socialmente responsabile" (e le marche sono degli attori sociali a tutti gli effetti, resta da capire quanto responsabili). Oggi Nike ha un(a) manager, Hannah Jones, che si occupa "soltanto" di sostenibilità e il suo obbiettivo pare essere quello di arrivare a produrre col minor scarto e minor consumo di risorse naturali e, va da sé, con la minor produzione di anidride carbonica. Obbiettivi che, se veramente perseguiti, farebbero la gioia di tutti, compresa quella dei direttori finanziari delle aziende. Ai posteri l'ardua sentenza.

Il prodotto Flyknit ha comunque dei motivi di interesse, visto che nasce da un unico lungo filo intrecciato, secondo un principio costruttivo e di design che, a detta della casa produttrice, consente di ridurre al minimo gli sprechi e di alleggerire di molto la scarpa. Il nome riassume in sé proprio questi due aspetti: leggerezza (Fly-; "Fly" richiama "Air", altro nome storico della casa) data da un filo cucito "a maglia" (-knit). Ho qualche dubbio sulla pronuncia di questo nome, sulla sua scorrevolezza. Certo è che quel richiamo  aperto a "-knit" nel nome di un prodotto così importante (tutte le aziende sportive globali utilizzano le Olimpiadi estive come massima vetrina per le innovazioni, i costumi nuovi dei nuotatori ne sono un vistoso esempio) sembra quasi voler fare i conti con il passato ingombrante di Nike, con quelle foto che riprendevano i bambini proprio nell'atto della cucitura. Forse non è esagerato sottolineare che a volte certe scelte di naming diventano quasi delle tracce dello storico delle aziende, dei segnali per seguirne la psicologia. Avete mai pensato che il nome pUNtO ha al suo interno UNO, quasi Fiat volesse inseguire con la nuova utilitaria il grande successo e la fortuna di Uno?

sabato 17 marzo 2012

Triwu.it, la web-tv per la tribù che innova

Mi è già capitato di parlare di naming di canali tv, soprattutto con riferimento all'esplosione di canali nel digitale terrestre. Non rilevavo casi brillanti, tutt'altro invece. Ha fatto sicuramente meglio la prima web-tv nata con l'obbiettivo di sostenere la "tribù" dell'innovazione in Italia (ce n'è bisogno in un paese purtroppo malato di individualismo, croce e delizia dei suoi insuccessi e successi). Già trovare un dominio .it di sole 5 lettere libero oggi è pressoché una missione impossibile. Ci sono riusciti (e per una web-tv il nome di dominio è rilevante!) e, oltre a questo, sono riusciti a dire-posizionare con questo nome breve e incisivo tale progetto nell'ambito-televisione (con il suono del nome) e nell'ambito dell'innovazione vera, quella che appunto crea una tribù di innovatori. Un nome insomma che riassume bene i due assi del piano dove questa web-tv va a posizionarsi. Sono passati i tempi in cui parlare di web-tv era cosa da pionieri schizzati. Ora forse il terreno è pronto. Complimenti per il naming allora e in bocca al lupo per il progetto.

sabato 10 marzo 2012

Il renaming di Bartolini in BRT

Vedendo per prima cosa dei furgoncini in "rosso Bartolini" con su scritto BRT e un lettering del tutto simile a quello di Bartolini, mi sono inizialmente chiesto se si trattasse di qualche corriere che voleva provare a fare il furbetto, parassitando e sguazzando in un'immagine più nota e sedimentata. Il renaming del noto corriere espresso rosso nel più breve, internazionale e... "espresso" BRT è passato forse un po' in sordina. Quali le motivazioni di questa operazione? Presumo internazionalizzazione, questioni di brevitas. Come è stata gestita l'operazione? Sta forse generando confusione? Sicuramente, in ottica B2B, Bartolini ha i canali e ha avuto i tempi necessari per comunicare alla propria clientela questo cambio. Nel sito, al momento, convivono le due denominazioni. Al telefono (recentemente testato!) rispondono "Bartolini Bierreti buongiorno". Ho provato a capirci qualcosa di più ma non è stato facile. Sicuramente BRT, in ottica internazionale, è più immediato, si presta a giocare una strategia me-too con i vari DHL, UPS, SDA, GLS, TNT. Pare quasi ci sia una grammatica per i corrieri espressi che porta verso il nome-sigla con tre lettere. Probabilmente tra qualche tempo, dopo un periodo di convivenza di nome vecchio e nuovo nome, Bartolini lascierà spazio a BRT soltanto. Se qualcuno sa di più, lo spazio dei commenti è aperto...

sabato 3 marzo 2012

Penta Grani Pata. 5 cereali in salsa musicale

Nel settore alimentare possiamo trovare i casi di naming più interessanti, così come le soluzioni più insipide e sciocche. Sicuramente è un osservatorio interessante, perché intreccia anche le nuove direzioni del nostro rapporto con il cibo, ai più diversi livelli (bisogno primario, voluttuario, evasione, bontà-gusto, ricerca della genuinità forse irrimediabilmente perduta), in una rincorsa a comunicare che si fa ogni ogni giorno più affannata.


Nella crescente cereali-mania, nel tentativo di essere salubri anche con gli snack, Pata ha lanciato una serie di prodotti denominata Penta Grani. Ora, tutti abbiamo in mente i 5 cereali dello spot di Colazione Più di Kinder. La soluzione inedita e abbastanza originale che offre questo naming è data dal grecismo "Penta" unito a "Grani" che prende il posto dell'abusato "cereali", in un naming composto che a sua volta si avvicina alla parola Pentagramma. Tale configurazione nominale composta diventa sempre più frequente, soprattutto nel settore alimentare. Cinque cereali in salsa musicale quindi. La cosa interessante è che, come ricordato altre volte in queste pagine, si riscontra in questo prodotto anche una nuova tendenza che potremmo definire di food design la quale cerca di dare un senso anche alla forma del cibo, al design. Evidentemente, la tradizione italiana della pasta, nel suo mutare regionale, ha insegnato molto. Se osservate l'immagine noterete come il prodotto ricalchi la configurazione di un pentagramma, anche se forse le righe che si possono intravedere sono quattro: tetragramma allora. Se qualche "creativo" alle prese con una campagna tv per questo prodotto legge queste righe potrebbe pensare addirittura a un jingle con il canto gregoriano...