lunedì 26 giugno 2017

Perché il nome Volkswagen Arteon

Nel settore della auto executive o premium si è affacciato un nuovo naming in casa Volkswagen. Dopo la CC, berlina coupé 4 porte, è arrivata Arteon. Il nome si configura come combinazione e fusione delle parole "art" e "eon". Per la casa automobilistica si tratta di un'auto di punta rappresentativa di una "new progressive design language". Nell'articolo appena linkato leggiamo anche: "VW said the name Arteon is made up of two component parts: "Art" describes its "harmonious lines and emotionality." The ending "eon" identifies it as a premium model, in the same way as VW's top model for the Chinese market, the Phideon." Questo è un esempio di come il suffisso sia utilizzato per inquadrare il modello all'interno di un certo segmento, cioè quello premium o executive. 

Il naming delle auto si conferma ancora molto legato a prefissi e suffissi e questa tradizione, di matrice ingegneristica, si conferma ancora vitale. Diverso il caso di modelli di auto che nascono come avulsi da una serie, come potrebbe essere ad esempio il caso di una piccola come la "Seat Mii". In questo secondo caso si privilegia una forte personalizzazione del nuovo modello d'auto. Non vi è ancora una regola, ogni casa ne segue di proprie (Renault ad esempio per il segmento premium ha adottato il nome Talisman). 

venerdì 16 giugno 2017

Alpro, a base di soia (ma pensavo alle Alpi e al latte)

Ecco una situazione curiosa che si è creata facendo la spesa. Volevo prendere uno yogurt diverso, tanto per cambiare, è la scelta è caduta su un prodotto della linea Alpro, che non conoscevo. Con un nome che contiene la radice "Alp-" davo per scontato che si trattasse di un normale yogurt, un latticino del banco dei freschi del supermercato. Probabilmente pensavo all'ennesimo caso di connotazione alpina di prodotti lattiero-caseari (per inciso si prendano certe confezioni di Mila per capire come si giochi con un certo immaginario dell'Alto Adige, soprattutto a livello di un curioso dressing code delle figure umane ritratte). Ad ogni modo, chi conosce bene la linea Alpro, mi dirà che così non è, che Alpro presenta una linea di prodotti a latte di soia (e di prodotti di origine vegetale), e questo l'ho capito dopo il primo cucchiaino, perché in linea di massima non mi piacciono né il latte di soia né i suoi derivati. L'esempio mi è parso curioso di come un nome possa risultare, nel contesto di una solita spesa frettolosa, depistante. Ovviamente il problema non si porrà per chi ama i prodotti a base di soia e quelli di Alpro in particolare. La domanda che mi sono fatto è comunque questa: chiamando Alpro questi prodotti, si sono resi conto che potevano alludere al mondo delle Alpi e del latte? Sarebbe una cosa da chiedere a questa azienda belga.

lunedì 5 giugno 2017

twago vi ricorda qualcosa?

twago si definisce "una piattaforma leader in Europa per l'incontro tra clienti e fornitori di servizi". A noi interessano principalmente due cose, il nome e il dominio Internet che si sviluppa in sole cinque lettere. Qualsiasi orecchio allenato non potrà non riscontrare una qualche vicinanza con esempi di naming per il web che hanno fatto epoca, nella fattispecie si rimanda a Trivago. Che il naming possa seguire delle mode o delle "sensazioni in corso" è cosa fuori di dubbio (pensiamo ad esempio a un certo insediamento dei nomi trisillabici nei progetti legati al web, come ad esempio Subito.it, Segugio.it e l'appena ricordato Trivago). Nel caso di twago e Trivago va notato che il contesto è sicuramente diverso, dal momento che Trivago opera nell'affollato e determinante settore turistico che dal web e col web è stato trasformato. Tuttavia, di base, ogni progetto che si mette in rete ha come obbiettivo quello di far incontrare qualcuno o qualcosa. Di questo dobbiamo tenerne conto e non mi sarei sentito molto sereno a lanciare un naming come twago.